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Esce il 19 marzo “Dasvidanija”, il secondo disco degli esplosivi iVenus: un piccolo e sincero diario “dei vent’anni” impreziosito dalla collaborazione con Michele Bitossi (Numero 6, Mezzala).
“Dasvidanjia” contiene nove racconti, ognuno dei quali è memoria viva di esperienze semplici, ingenue, scritte a stampatello con la matita spuntata. Di per sé nulla di sconvolgente: la vita del quotidiano, in sordina, buffa, goffa, che inciampa negli impegni, che si agita per le scadenze, che si spaventa pensando a cosa mai finirà a combinare un domani.
Tuttavia una semplicità fradicia di vita che, in un modo o nell’altro, riesce quasi sempre a farla in barba all’abitudine e alla banalità. Piccole, buone cose di pessimo gusto. Un disco maturato alla luce di molte consapevolezze in più rispetto al precedente disco d'esordio “Tanz!” (DreaminGorilla Records), sia dal punto di vista della stesura dei brani sia
nell’attenzione riposta in fase di registrazione: un lavoro dunque meno istintivo e meno frettoloso, in cura e pazienza sono state le parole guida per il lungo percorso che ha condotto sino alla stesura definitiva dei brani. “Dasvidanija” è un
disco eccentricamente pop, curato per quanto riguarda la parte elettronica dal produttore/sound designer Brian Burgan e impreziosito dalla collaborazione con Michele “Mezzala” Bitossi (Numero 6, Mezzala).
La grafica dell'album è stata invece ideata e realizzata da Simone Bertuccini (Ex Otago). I testi sono nati con la volontà di divertirsi nella scrittura e allo stesso tempo di provare a offrire esperienze personali dirette e vive, con la speranza che qualcuno possa riconoscersi in queste storie e sorridere sornione anche delle sfortune. Le riprese di “Dasvidanija” sono state seguite ed effettuate dal batterista della band, Simone Gazzera in una cascina diroccata immersa nel verde delle colline liguri: iVenus, in sostanza, si sono costruiti, mazza e scalpello alla mano, il disco che volevano.
“Dasvidanija è un album fatto di scotch e polaroid - racconta Cash nella Pelliccia, voce e chitarra della band -. Nove piccole storie da caminetto: avete presente quei vecchietti incazzati che ruminano alla fermata della corriera oppure quelli che si infiammano mentre leggono il necrologio degli amici sul giornale (“Belin, io lo conoscevo quello lì…”)? Ecco il nostro disco è una lunga chiacchiera da Bar Sport, tra disperati erotici che vagano fradici per le stradine di Cuneo, eroi dimenticati del pallone, impiegati tappetini sepolti da scartoffie e mutui, supergiovani annoiati, giovanotti alla deriva; in fin dei conti meschinetti, che tutto sommato fanno spallucce alla cattiva sorte e sognano un domani da Franco Califano. Dasvidanija è un saluto tra pischelli, sincero, di quelli “…che tanto poi domani siamo di nuovo qui”. Oggi come ieri sempre la stessa minestra. A quello che siamo, a quello che eravamo… e a quello che saremo: pischelli.”
- Genre
- Pop
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